venerdì 14 ottobre 2011

75 - Fioretto Supremacy



















No, tranquilli, non mi riferisco a un nuovo strampalato soprannome coniato dal mitico Pellegatti. Per ora i vari Tempesta Perfetta, Grandine Nera, Alta Tensione, Velociraptor, Willy Wonka, Quadro d'Autore, Magnifico Rettore e appunto Ibra Supremacy ci bastano e ci avanzano (rispettivamente Nesta, Thiago Silva, Inzaghi, Emanuelson, Seedorf, Acquilani, Van Bommel e Ibrahimovic).

Questo post vuole solo lodare lo straordinario risultato ottenuto del nostro fioretto ai mondiali di Catania.
Purtroppo ho letto la notizia solo quest'oggi altrimenti avrei sfornato un post ieri sera ma non importa.

Come non avete letto nulla? Ma se ne hanno parlato, fortunatamente, un po' tutti i mezzi di informazione, soprattutto dopo la vittoria di Montano nella spada e di Pizzo nella sciabola (nessuna battuta sul fatto che un Pizzo a Catania... ci siamo capiti). Cosa? Ah voi eravate tutti occupati con la fiducia al governo? Vabbé per questa volta vi perdono.

Ieri ai mondiali di scherma (Catania 8-16 ottobre 2011) si è svolta la finale del fioretto individuale maschile.



Allora noi, da anni, abbiamo una squadra femminile a tratti imbattibile (una certa Valentina Vezzali vi dice nulla?) che ci ha abituati a domini quasi assoluti. La stessa, però, non si poteva certo dire di quella maschile, per quando composta da atleti di primissimo piano.
Invece, sarà stata la voglia di rivalsa di qualche atleta, sarà stato il fatto di giocare in casa, sarà stato il lungo lavoro di preparazione a quest'evento così importante, sarà stata anche un po' di fortuna, abbiamo piazzato tre atleti sui gradini del podio.

Una tripletta storica visto che l'ultima volta era successo a Roma nel 1955 agli atleti della spadaAndrea Cassarà, oro, Valerio Aspromonte, argento, e Giorgio Avola, bronzo, sono stati gli straordinari protagonisti di una pagina storica della nostra scherma.

«Questo titolo lo sognavo da quando avevo 5 anni, ma pensavo di averlo perso», le parole del fiorettista di Passignano tra le lacrime dopo la prima finale iridata della carriera. Il podio mondiale gli mancava da L’Avana 2003 e un anno dopo ad Atene a soli 20 anni vinse il bronzo ai Giochi. Poi solo soddisfazioni con la squadra. 
(Marcello Di Dio su Il Giornale

Con l'oro di Cassarà, inoltre, completiamo il fantastico en plein catanese di vittorie individuali maschili iniziato con Montano nella sciabola e portato avanti da Pizzo nella spada.

Sempre Di Dio, nel suo articolo, ci ricorda quando sia straordinaria quedta impresa visto che l'ultima nazionale a riuscirci è stata la vecchia URSS a Montral nel lontano 1967 con Putjatin, Nikancikov, Rakita.





E ora tutti sotto con le gare a squadre!!!
Forza Italia!!


p.s. riuscirò mai a fare pace con la visualizzazione di questi video?

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